![]() |
Emilia Salvioni
Una scrittrice ritrovata |
Un brano da
"Lavorare per vivere"
dal Capitolo III, pag. 41
In un paese come Pieve di
Contigo, in ogni epoca, le distrazioni 'sono scarse; lontano dalle vie
importanti di comunicazione, con gli interessi della comunità ristretti alle
vicende delle stagioni e dei raccolti, con regimi di vita piuttosto gretti e
monotoni, non c’è nulla come una disgrazia che valga a rianimare il corso
stagnante delle conversazioni. Si direbbe che i particolari foschi e
raccapriccianti aggiungano un sapore ai fatti ed è evidente che una circostanza
fortunata come un matrimonio o una nascita non alletta i chiosatori quanto una
sciagura.
Ho sentito talvolta, specialmente le donne, insistere con lugubre soddisfazione,
quasi ;il con ghiottoneria, su malattie o casi particolarmente angosciosi. 'Nel
tempo della mia infanzia tutte le signore possedevano un vestito di lutto, anche
nei momenti più sereni della loro esistenza, per potersi concedere il conforto
di partecipare, in tenuta adatta, a qualsiasi funerale. [...]